Sono stati 1.250 circa coloro che hanno partecipato agli incontri con le giurie popolari dell’edizione 2019 del Premio Nazionale di cultura “Benedetto Croce”. Di questi circa 1.200 sono studenti, distribuiti in 21 scuole medie superiori e, per la prima volta, di un gruppo di lettura presso l’Università D’Annunzio di Chieti. Poi ci sono le tre Università della terza età, il gruppo di lettura del Penitenziario di Sulmona e le associazioni del Comune di Pescasseroli.

Sono state due settimane faticose ma esaltanti. Diciamo grazie ai Presidi, ai docenti, ai presidenti delle associazioni, al Direttore del Penitenziario di Sulmona, agli studenti, ai soci delle associazioni. Un grazie anche a chi si è impegnato nel lavoro di spiegazione dei testi ed ha voluto far sentire la sua presenza al nostro fianco: il Sindaco di Pescasseroli La Cesa e l’assessore Pistilli; Alessandra Tarquini, Costantino Felice, Nicola Mattoscio, Anna Neri, l’avvocato Paola Di Salvatore, Rosa Giammarco, Giovanni Bianconi, il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, Sandro Tuzi, l’antropologo Emiliano Giancristofaro, il vice sindaco di Vasto Giuseppe Forte. Un ringraziamento anche a Luca Serianni, che sarebbe stato con noi senza la recente idisposizione (ma recupererà l’impegno con le giurie popolari e i docenti della provincia di Chieti).

Ora tutti al lavoro per le prossime due tappe: il convegno su Benedetto Croce e Raffaele Mattioli che si terrà a Vasto il 30 maggio e l’assemblea conclusiva del lavoro delle Giurie Popolari, al cinema Maestoso di Lanciano, il 31 maggio.
Quella delle due settimane di marzo 2019 è stata una tappa fondamentale per il definitivo radicamento del Premio nel territorio abruzzese. Con l’obiettivo di promuovere la lettura e far conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, chi era Benedetto Croce.
Possiamo dirlo: siamo, oggi, il più grande fenomeno culturale di massa della nostra Regione. Tutto questo nel nome di Benedetto Croce, grande abruzzese, grande italiano e grande europeo.

Il responsabile organizzativo del Premio
(Pasquale D’Alberto)

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